Gli anni precedenti all’elevazione a capoluogo di provincia portarono Ragusa ad una ristrutturazione urbana e architettonica senza eguali.
Affermati architetti del calibro di Ugo Tarchi, Francesco Fichera e Angiolo Mazzoni furono chiamati a ridisegnare e rifunzionalizzare la città.
Fu così che si consolidò il quartiere Traspontino, che il ponte nuovo collegò la vecchia città al nuovo polo della stazione ferroviaria e che si pianificò la Piazza Libertà, dove si respira ancora l’imponenza di un’epoca difficile e complessa.